L’infanzia da Varese al quartiere Isola
Silvio Berlusconi nasce a Milano il 29 settembre 1936. È il primogenito di una famiglia della piccola borghesia milanese. Ha vissuto la sua infanzia nel Basso Varesotto, prima a Saronno e poi, durante l’occupazione tedesca, a Lomazzo. Suo padre Luigi (1908-1989) era impiegato alla Banca Rasini, della quale nel 1957 divenne procuratore generale, mentre la madre Rosa Bossi (1911-2008) era casalinga. Oltre a Silvio, dal loro matrimonio nacquero Maria Antonietta (1943-2009) e Paolo (1949). Silvio Berlusconi ha trascorso la sua infanzia nel quartiere Isola, in via Volturno, al numero 34.
Gli studi classici, poi la laurea col massimo dei voti
Nel 1954 conseguì la maturità classica al liceo salesiano Sant’Ambrogio di Milano. Si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, dove nel 1961 si laureò con 110/110 e lode, discutendo una tesi in diritto commerciale con relatore il professor Remo Franceschelli. La tesi, intitolata Il contratto di pubblicità per inserzione, gli è valsa un premio di 500.000 lire dall’agenzia pubblicitaria Manzoni di Milano. Successivamente è stato dispensato dal servizio militare.
Silvio Berlusconi imprenditore: l’edilizia
Silvio Berlusconi iniziò la sua carriera lavorativa come cantante e intrattenitore sulle navi da crociera insieme all’amico Fedele Confalonieri. In seguito, collaborò anche con l’amico Guido Possa come venditore porta a porta di scope elettriche. Nel 1961, con Pietro Canali fondò la Cantieri Riuniti Milanesi Srl, acquistando un terreno in via Alciati a Milano con una fideiussione del banchiere Carlo Rasini (padre di Silvio). Nel 1963, Silvio Berlusconi creò la Edilnord Sas, con Carlo Rasini e Carlo Rezzonico come soci accomandanti.
Carlo Rezzonico forniva i capitali attraverso la finanziaria Finanzierungsgesellschaft für Residenzen AG di Lugano. Nel 1964, Silvio Berlusconi aprì un cantiere a Brugherio per edificare una città modello da 4.000 abitanti. Le prime unità abitative vennero messe in vendita nel 1965, ma non riscossero un grande successo. Silvio Berlusconi ha iniziato la sua carriera con piccole esperienze lavorative che lo hanno portato a diventare uno dei personaggi più influenti del panorama italiano.
L’idea geniale: Milano 2
Nel 1968 nasce la Edilnord Sas di Lidia Borsani e C. (la Borsani è cugina di Berlusconi), generalmente chiamata Edilnord 2, che acquista da Leonardo Bonzi 712.000 m² di terreni nel comune di Segrate, per i quali questi aveva già ottenuto tra il 1962 ed il 1965 dal comune l’autorizzazione a costruire per 2,5 milioni di metri cubi in cambio dell’impegno a provvedere alle opere di urbanizzazione. Nel 1969 il comune rilascia una prima licenza edilizia ma i lavori sono rallentati da una serie di ostacoli posti da vari organi di controllo, in particolare la Giunta provinciale amministrativa.
Solamente nel 1972 la situazione si sblocca, in seguito all’insediamento di una nuova giunta nel comune di Segrate e al parere favorevole della Commissione regionale di controllo, investita delle funzioni precedentemente attribuite alla Giunta provinciale amministrativa. Nell’area sorgerà Milano 2.
Nel 1968 nasceva la Edilnord Sas di Lidia Borsani e C., una società cugina di Silvio Berlusconi, che acquistò ben 712.000 m² di terreni nel comune di Segrate. Leonardo Bonzi, il precedente proprietario, ottenne nel 1962 dal comune l’autorizzazione a costruire per 2,5 milioni di metri cubi, impegnandosi a provvedere alle opere di urbanizzazione.
Nel 1969 il comune rilasciò una prima licenza edilizia, ma i lavori furono rallentati da vari organi di controllo, in particolare dalla Giunta provinciale amministrativa. Tuttavia, nel 1972 la situazione si sbloccò grazie all’insediamento di una nuova giunta nel comune di Segrate e al parere favorevole della Commissione regionale di controllo. Grazie a tutto ciò, nell’area sorgerà la famosa Milano 2, una delle più importanti realizzazioni di Silvio Berlusconi.
Nel 1972, la Edilnord è stata liquidata e nata la Edilnord Centri Residenziali Sas di Lidia Borsani, con finanziamenti dalla Aktiengesellschaft für Immobilienlagen in Residenzzentren AG di Lugano. Nell’anno successivo, Silvio Berlusconi è stato il fondatore della Italcantieri Srl, che poi è stata trasformata in SpA nel 1975. Nel 1974, Marcello Dell’Utri (amico di Berlusconi dai tempi dell’università) ha creato l’Immobiliare San Martino a Roma, con finanziamenti dalla Banca Nazionale del Lavoro attraverso la Servizio Italia Fiduciaria Spa e la Società Azionaria Fiduciaria.
Il 2 giugno 1977, Silvio Berlusconi è stato nominato cavaliere del lavoro dal presidente della repubblica Giovanni Leone, come riconoscimento dei suoi successi nel settore edilizio. Infine, nel gennaio 1978, la Edilnord è stata liquidata per creare la Milano 2 Spa, fondata a Segrate tramite la fusione della Edilnord con l’Immobiliare San Martino Spa. Silvio Berlusconi ha dimostrato di avere una grande abilità negli affari edilizi con la creazione della Edilnord Centri Residenziali Sas, la Italcantieri Srl, l’Immobiliare San Martino e la Milano 2 Spa, culminata con la sua nomina a Cavaliere del Lavoro da parte del presidente della repubblica Giovanni Leone.
Silvio Berlusconi imprenditore: la televisione
Con la riforma del sistema televisivo italiano del 1981, Silvio Berlusconi diventa uno degli attori principali nel settore della comunicazione e dei media. Nel 1976, Berlusconi aveva rilevato Telemilano, una televisione via cavo operante nella zona residenziale di Milano 2. Due anni dopo, la società assume la forma di rete televisiva a livello nazionale, conosciuta come Canale 5. Nel 1978, l’imprenditore fonda Fininvest, una holding che coordina tutte le sue attività. Nel 1980, Berlusconi acquista i diritti televisivi del Mundialito, un torneo di calcio fra nazionali sudamericane ed europee, compresa quella italiana, solitamente trasmesso dalle reti RAI. La partita dell’Italia fu trasmessa su Canale 5 grazie al consenso della RAI, ottenuto nonostante i pareri sfavorevoli da parte dei ministri del governo Forlani.
Per aggirare il divieto di trasmissione nazionale, Berlusconi ebbe l’idea di utilizzare un consorzio di emittenti locali come se fosse un’unica emittente nazionale, registrando con un giorno d’anticipo il palinsesto e le pubblicità e trasmettendoli il giorno seguente in contemporanea in tutta Italia. Con l’ingresso di Silvio Berlusconi nel settore della comunicazione e dei media, l’Italia ha assistito a un vero e proprio cambiamento della televisione.
L’arrivo di Italia 1 e Rete 4
Nel 1982, Silvio Berlusconi ha dato vita a un vero e proprio “duopolio televisivo” in Italia acquistando Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e Rete 4 dal gruppo editoriale Arnoldo Mondadori Editore. Grazie a questa mossa, la Fininvest, il gruppo di Berlusconi, è riuscita a spezzare l’allora monopolio televisivo della RAI. Questa decisione ha inizialmente attirato l’attenzione dei pretori di Torino, Pescara e Roma, che hanno tentato di mettere in quarantena le reti Fininvest per violazione della legge; tuttavia, il governo guidato da Bettino Craxi ha bloccato l’azione giudiziaria con un decreto legge.
La Legge Mammì del 1990 ha poi sancito l’emittente e legalizzato la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi privati. Non solo in Italia, ma anche in Europa, Silvio Berlusconi ha dato vita a diverse iniziative, come La Cinq in Francia nel 1986, Tele 5 in Germania nel 1987 e Telecinco in Spagna nel 1990, ancora in attività. Grazie a queste iniziative, il gruppo Fininvest ha raggiunto un successo senza precedenti.
Editoria e altri media
Silvio Berlusconi è uno dei principali editori italiani nel settore dei libri e dei periodici. Nel gennaio 1990, ha acquisito la maggioranza delle azioni di Mondadori, che includeva la Silvio Berlusconi Editore, fondata dallo stesso Berlusconi negli anni ’80. Grazie a questa manovra, ha provocato un contenzioso conosciuto come Lodo Mondadori. Ha anche acquisito la Giulio Einaudi Editore, nonché di alcune importanti case editrici minori. Nel 1977, Berlusconi ha anche acquisito una quota del 12% del Giornale, aumentando successivamente la sua quota al 37,5%. Nel 1994, ha acquisito anche Blockbuster Italia. Controlla inoltre il gruppo Medusa Film.
L’avventura con la Standa
L’avventura di Silvio Berlusconi nel settore delle grandi distribuzioni inizia negli anni ’80, con l’acquisizione del gruppo Standa dalla Montedison nel 1988 e dei Supermercati Brianzoli dalla famiglia Franchini nel 1991. Nel 1995, il gruppo Standa ha poi venduto Euromercato al gruppo Promodès-GS. Tuttavia, nel 1998, Silvio Berlusconi è stato costretto a vendere la Standa, scorporando e cedendo la parte “non alimentare” al gruppo Coin e la parte “alimentare” a Gianfelice Franchini, ex proprietario dei Supermercati Brianzoli.
Secondo le affermazioni di Berlusconi, questa vendita sarebbe stata determinata dalla volontà di creare liquidità per il Gruppo Fininvest, che stava attraversando un periodo di difficoltà tra il 1990 e il 1994. Inoltre, avrebbe affermato di essere stato ostacolato nell’apertura di nuovi punti vendita da Comuni amministrati da giunte di centro-sinistra. Oggi, con le partecipazioni del Gruppo Fininvest, Silvio Berlusconi è ancora attivo nel settore delle grandi distribuzioni, delle assicurazioni e della vendita di prodotti finanziari.
Silvio Berlusconi e lo sport: dal Milan dei record, al Monza dei miracoli
Il 20 febbraio 1986, Silvio Berlusconi è entrato nella storia del calcio italiano e mondiale. È stato infatti quel giorno che ha acquisito la proprietà del Milan, diventando il suo presidente dal 24 marzo 1986 fino al 13 aprile 2017. Durante questo lungo periodo, che è stato intervallato da due dimissioni (21 dicembre 2004-15 giugno 2006 e 8 maggio 2008-1° dicembre 2011) e da una presidenza onoraria (29 marzo 2012-13 aprile 2017), Berlusconi ha portato a casa un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni. La lista dei trionfi comprende 8 campionati italiani, una Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 UEFA Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA.
Nel 1994, Berlusconi ha anche tentato di creare una società polisportiva, acquistando i titoli sportivi di società lombarde di varie discipline quali baseball, rugby, hockey su ghiaccio e pallavolo. Tuttavia, pochi mesi dopo la vittoria elettorale, la polisportiva si è sciolta. Dopo il 13 aprile 2017, la Fininvest ha ceduto la totalità delle quote del Milan in suo possesso all’imprenditore cinese Li Yonghong. Il 28 settembre 2018, invece, Berlusconi è diventato proprietario del Monza, un club calcistico militante in Serie C che, grazie al suo impegno, è riuscito a ottenere la promozione in Serie B nel 2020 e, infine, l’ingresso in Serie A nel 2022. Silvio Berlusconi, dunque, è riuscito a realizzare una storia di successi nel mondo del calcio, diventando un vero e proprio simbolo dello sport italiano.
Silvio Berlusconi e la politica – Dagli esordi alla “discesa in campo”
Da quando Silvio Berlusconi ha fatto la sua prima apparizione in pubblico nel luglio 1977, la sua influenza politica è cresciuta a vista d’occhio. Nel 1976, il Partito Comunista Italiano aveva ottenuto il 34% dei voti alle elezioni, quindi Berlusconi sostenne la necessità che rimanesse confinato all’opposizione. La sua collaborazione con il Partito Socialista Italiano, guidato da Bettino Craxi, ebbe inizio nel mezzo degli anni settanta, quando Silvano Larini, l’uomo di fiducia di Craxi, fece da mediatore tra i due.
Nel corso degli anni ottanta e fino al 1992, Silvio Berlusconi sostenne sui suoi network, con molteplici spot elettorali, il Partito Socialista Italiano e l’amico Bettino Craxi. Nel 1984, il leader socialista fu anche padrino di battesimo di Barbara Berlusconi ed, in seguito, nel 1990, alla celebrazione del matrimonio tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi, Anna Maria Moncini e Gianni Letta furono i testimoni di nozze per la sposa mentre Craxi e Fedele Confalonieri lo furono per lo sposo. Un’ulteriore dimostrazione della profonda amicizia tra Silvio Berlusconi e Bettino Craxi è rappresentata dallo spot televisivo di ben 12 minuti realizzato nella primavera del 1992 dalla regista Sally Hunter e trasmesso sulle emittenti di Berlusconi durante la campagna elettorale.
Nel novembre 1993, Silvio Berlusconi ha fatto una dichiarazione all’uscita dell’Euromercato di Casalecchio di Reno, in cui auspicava la vittoria di Gianfranco Fini alle elezioni comunali di Roma. La sua decisione di entrare direttamente nell’arena politica italiana nasceva da un vuoto politico creato dallo scandalo di Tangentopoli. Per riempire questo vuoto, Berlusconi ha creato il movimento politico Forza Italia. Il 26 gennaio 1994, giorno della sua discesa in campo, ha rilasciato una dichiarazione preregistrata a tutte le televisioni in cui spiegava i motivi del suo ingresso in politica. Entrò nella storia il suo annuncio:
«L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato da mio padre e dalla vita, il mio mestiere d’imprenditore. Qui ho anche appreso, la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo, e di occuparmi della cosa pubblica, perché non voglio vivere in un Paese illiberale governato da forze immature, e da uomini legati a doppio filo, a un passato politicamente ed economicamente fallimentare.»
Con questo gesto, Silvio Berlusconi ha cambiato il volto della politica italiana.
La schiacciante vittoria elettorale del 1994
Le elezioni politiche del 1994 hanno ribaltato le previsioni dei principali quotidiani, portando alla vittoria Forza Italia. Negli ultimi mesi di campagna elettorale, alcuni volti più famosi delle reti Fininvest hanno dato il loro appoggio politico a Silvio Berlusconi in televisione, scatenando reazioni che poi hanno portato al varo delle regole per la par condicio elettorale. La prima esperienza di governo di Silvio Berlusconi è durata poco, fino a dicembre del 1994, quando la Lega Nord ha ritirato il proprio appoggio al governo, accusando Berlusconi di mafia. In seguito al riavvicinamento con la Lega Nord in occasione delle elezioni politiche del 2001, Berlusconi ha accusato la magistratura e il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro di aver indotto Umberto Bossi a ritirare il suo appoggio al governo, definendolo un “golpe”. Silvio Berlusconi ha reso la storia della sua caduta di governo un capitolo importante della vita politica italiana.
Dal 1996 al 2001 a capo dell’opposizione
Le elezioni del 1996 sono vinte da L’Ulivo capeggiato da Romano Prodi. Una coalizione di centro-sinistra sostenuta con l’appoggio esterno da Rifondazione Comunista. Silvio Berlusconi è quindi il capo dell’opposizione di centrodestra fino al 2001. È durante questa legislatura che avviene la collaborazione con Massimo D’Alema per dare vita a una Bicamerale che avrebbe dovuto occuparsi di riforme costituzionali e giudiziarie. Un tentativo che però non arrivò a conclusione anche per la caduta del governo Prodi (ad opera del suo alleato Rifondazione Comunista).
Il ritorno a capo del governo fino al 2006
Le elezioni del 2001 segnarono una vittoria significativa per Silvio Berlusconi e la sua Casa delle Libertà, una coalizione di partiti di centrodestra che includevano anche la Lega Nord. Durante la campagna elettorale, Berlusconi firmò un contratto con gli italiani in cui si impegnava a fornire sgravi fiscali, dimezzare la disoccupazione, avviare centinaia di opere pubbliche, aumentare le pensioni minime e ridurre il numero di reati. L’11 giugno, Silvio Berlusconi fu nominato per la seconda volta presidente del consiglio, dando inizio al Governo Berlusconi II. Durante il secondo semestre del 2003, ricoprì anche la carica di presidente del Consiglio dell’Unione europea. Tuttavia, dopo una pesante sconfitta alle elezioni regionali del 2005, Berlusconi si dimise il 20 aprile e due giorni dopo venne varato il Governo Berlusconi III, che ricalcava in gran parte il precedente Governo Berlusconi II. Silvio Berlusconi è una figura chiave della politica italiana ed è rimasto al centro dell’attenzione del paese per molti anni.
Campagna elettorale 2006 e la nascita della Casa delle Libertà
Durante il periodo pre-elettorale, le aspettative su Silvio Berlusconi, capo della coalizione di centrodestra Casa delle Libertà, erano alte. Il Presidente del Consiglio fu invitato a pronunciare un discorso ai due rami del Congresso degli Stati Uniti, in occasione della sua visita ufficiale negli Stati Uniti nel marzo 2006. Nella sua campagna elettorale, Berlusconi aveva puntato su una politica estera pro-USA contrapposta alla politica europeista di Romano Prodi. Entrambi i candidati si sono incontrati in due dibattiti televisivi che hanno attirato una grande attenzione.
Berlusconi aveva destato sorpresa annunciando l’eliminazione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) sulla prima casa durante il secondo dibattito e, nei giorni successivi, aveva promesso anche l’eliminazione della tassa sui rifiuti. I sondaggi commissionati prevalentemente dai quotidiani nazionali prevedevano una larga vittoria de L’Unione, la coalizione di centrosinistra formata a sostegno di Prodi, con circa il 5% di vantaggio rispetto alla Casa delle Libertà. Tuttavia, solo tre sondaggi elaborati su commissione di Silvio Berlusconi da una società statunitense attribuivano un lieve vantaggio alla coalizione di centrodestra. Alla luce di tale situazione, l’elettorato italiano è stato chiamato a scegliere tra le due coalizioni, cercando di capire se l’offerta politica di Silvio Berlusconi avrebbe prevalso su quella di Romano Prodi.
Il risultato delle elezioni del 2006 lascia un’incertezza che si protrae fino al termine dello scrutinio. Alla fine, è Romano Prodi e la sua coalizione di centrosinistra che vincono le elezioni con un lieve margine di vittoria. Silvio Berlusconi, che ha capeggiato la coalizione di centrodestra, contesta il risultato, denunciando presunte irregolarità e chiedendo il riconteggio delle schede. Tuttavia, nel settembre 2007, le Giunte per le elezioni confermeranno l’esito delle votazioni. Berlusconi, nonostante ciò, non riconoscerà la vittoria dell’avversario. Nel novembre 2006, durante un convegno a Montecatini Terme, Silvio Berlusconi annuncia l’intenzione di riunire le forze politiche della Casa delle libertà in un grande partito della libertà. Tuttavia, improvvisamente, viene colto da un malore che lo costringe a riposare per alcuni minuti.
Dalla vittoria del 2008 e fino alla crisi del 2011
Il 16-18 novembre 2007 è stato un momento storico. Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, ha raccolto 7.027.734 firme in una petizione popolare per richiedere elezioni anticipate. In risposta a questo risultato, durante un comizio tenutosi in Piazza San Babila a Milano, Berlusconi ha annunciato lo scioglimento di Forza Italia e la nascita del Popolo della Libertà. Il giorno successivo, in una conferenza stampa tenuta in Piazza di Pietra a Roma, ha proposto l’introduzione di un sistema elettorale proporzionale puro con sbarramento alto per evitare il frazionamento dei partiti. La mossa di Silvio Berlusconi ha segnato un importante cambiamento nella politica italiana.
Berlusconi ha affermato che la decisione sul nome, i valori, i programmi, i rappresentanti e il leader del partito non sarà presa dalle segreterie ma dai cittadini. A tal proposito, una petizione popolare è stata tenuta dal 1° al 2 dicembre 2007, il cui esito ha visto il 63,14% dei votanti scegliere come nome del partito Il Popolo della Libertà. Tale denominazione era già stata utilizzata per i partecipanti alla manifestazione contro il Governo Prodi tenutasi il 2 dicembre 2006, che secondo gli organizzatori aveva attirato 2.200.000 persone.
Il 14 aprile 2008, la coalizione formata da Popolo della Libertà, Lega Nord e Movimento per l’Autonomia, sostenuta dalla candidatura di Silvio Berlusconi a Presidente del Consiglio, ha conquistato una vittoria schiacciante alle elezioni politiche ottenendo circa il 47% dei voti e un’ampia maggioranza nei due rami del Parlamento. Il successivo 8 maggio, Silvio Berlusconi ha prestato giuramento davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha così iniziato il suo quarto mandato come Primo Ministro. In questa occasione, l’Italia ha celebrato la vittoria della coalizione guidata da Silvio Berlusconi, meglio noto come “Silvio Berlusconi”.
Il 30 agosto 2008, Silvio Berlusconi e il leader libico Muhammar Gheddafi hanno firmato un trattato di Amicizia e Cooperazione nella città di Bengasi. Questo trattato offre una cornice di partenariato tra i due paesi e prevede che l’Italia pagherà un indennizzo di 5 miliardi di dollari (in forma di 250 milioni di dollari all’anno per 20 anni) alla Libia come compensazione per l’occupazione militare. In cambio, la Libia dovrà prendere misure adeguate per contrastare l’immigrazione clandestina e agevolare gli investimenti nelle aziende italiane.
Il trattato è stato ratificato dall’Italia il 6 febbraio 2009 e dalla Libia il 2 marzo, durante una visita di Silvio Berlusconi a Tripoli. Il 29 marzo 2009, Berlusconi è stato eletto all’unanimità e per alzata di mano presidente del Popolo della Libertà. Il trattato di Amicizia e Cooperazione siglato da Muʿammar Gheddafi e Silvio Berlusconi ha dimostrato l’impegno del leader italiano a stringere relazioni positive tra i due paesi.
Il 3 febbraio 2010, Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio italiano, ha tenuto un discorso storico alla Knesset, il parlamento israeliano. Questa è stata la prima volta in cui un Presidente del Consiglio italiano ha preso la parola davanti ai rappresentanti israeliani. Durante il suo discorso, Berlusconi ha definito le leggi razziali del 1938 un’ «infamia» e ha assicurato che l’Italia considera il popolo ebraico come «un fratello maggiore». Il discorso di Silvio Berlusconi alla Knesset ha segnato un punto di svolta nella storia delle relazioni tra Israele e Italia. Il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha dimostrato di comprendere la storia dei due paesi e di voler rafforzare il legame tra le due nazioni.
La sera del 12 novembre 2011, Silvio Berlusconi, dopo aver ottenuto l’approvazione della Legge di Stabilità 2012 da entrambe le Camere del Parlamento, è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio dei Ministri e quelle del suo Governo. Questo passo è stato intrapreso a causa della perdita della maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati, segno della gravissima crisi finanziaria che ha colpito l’Italia assieme ad altri Stati Europei, durante la grande recessione del 2011.
La seconda discesa in campo e la rinascita di Forza Italia
Dopo aver presentato formalmente il passaggio di consegne con l’ultimo atto politico, Silvio Berlusconi inizia a partecipare come deputato ad alcune iniziative parlamentari, diradando però le sue uscite pubbliche. Nel pomeriggio del 24 ottobre 2012, Berlusconi annuncia di non volersi ricandidare alla Presidenza del Consiglio, dando il benestare alle primarie per la scelta del candidato Presidente del Consiglio del centro-destra.
Tuttavia, nelle settimane successive inizia a circolare con sempre maggiore insistenza l’ipotesi che Silvio Berlusconi possa ricandidarsi, suscitando reazioni contrastanti all’interno della politica. Il 6 dicembre 2012, il segretario del PdL Angelino Alfano conferma la candidatura di Berlusconi alle elezioni politiche del 2013, aggiungendo che non si terranno più le primarie del partito. Due giorni dopo, anche Berlusconi conferma la sua decisione di scendere nuovamente in campo. Alle successive elezioni la coalizione di centro-destra viene battuta da quella guidata da Pier Luigi Bersani, ma con uno scarto di soli 300.000 voti.
Tuttavia, Berlusconi viene eletto per la prima volta come senatore. Non avendo la coalizione di centro-sinistra i numeri sufficienti per governare da sola, nel mese di aprile 2013 il PdL accetta di formare un governo di larghe intese assieme al Partito Democratico e Scelta Civica, con Enrico Letta presidente del Consiglio. Dopo la sconfitta incassata, seppur minima, e il pesante tonfo uscito dalle urne nelle ultime amministrative, il 29 giugno 2013, Silvio Berlusconi annuncia l’intenzione di rifondare Forza Italia come movimento politico autonomo. Il 16 novembre, il Consiglio Nazionale del partito ha poi sancito la rinascita di Forza Italia, passando all’opposizione del Governo Letta. Nonostante i cambiamenti delle ultime settimane, Silvio Berlusconi continua a rappresentare una delle figure più influenti della politica italiana.
Il primo agosto 2013 la Cassazione emette una controversa sentenza che lo condanna per frode fiscale nell’ambito del processo Mediaset aperto otto anni prima. A causa della Legge Severino Silvio Berlusconi decade da senatore ed è costretto a non presentarsi alle elezioni fino al 2019. Nel 2016, l’ex Presidente del Consiglio e il suo partito, Forza Italia, si sono schierati contro la riforma costituzionale promossa dal governo Renzi. Il referendum confermativo, tenutosi il 4 dicembre, è stato respinto con il 59,9% dei voti contrari, confermando il contrario orientamento politico di Silvio Berlusconi.
La riabilitazione e il ritorno ufficiale in Parlamento
Le elezioni politiche del 2018 hanno segnato un punto di svolta nella carriera di Silvio Berlusconi. Nonostante non potesse ufficialmente candidarsi ad alcun incarico, il leader di Forza Italia è stato indicato come “Berlusconi Presidente” della lista della coalizione di centro-destra. Dopo il voto, che ha assicurato una maggioranza relativa al centro-destra, Berlusconi ha partecipato alle consultazioni come leader del suo partito e ha indicato, insieme agli altri esponenti della coalizione, il segretario della Lega Matteo Salvini come candidato presidente del consiglio. Il 12 maggio 2018 il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha riabilitato Silvio Berlusconi dalla pena per frode fiscale a cui era stato condannato l’anno precedente. La riabilitazione ha reso possibile la candidatura di Silvio Berlusconi una volta scaduti gli effetti della legge Severino, che prevedeva la sua esclusione dalla vita pubblica per sei anni. La storia di Silvio Berlusconi, dunque, continua e, in questo quadro, le elezioni politiche del 2018 rappresentano un momento cruciale nella sua carriera.
Silvio Berlusconi è tornato a far parte della vita politica italiana in vista delle elezioni europee del 2019. La sua intenzione è quella di candidarsi come capolista in tutte le circoscrizioni, esclusa l’Italia centrale dove il ruolo è ricoperto da Antonio Tajani. Il 26 maggio diventa europarlamentare risultando anche il secondo candidato più votato d’Italia con circa 560.000 preferenze personali. Si insedia il 2 luglio, scegliendo la circoscrizione Italia nord-occidentale; inoltre, con i suoi 82 anni, è anche l’eurodeputato più anziano della legislatura. Alle elezioni politiche nel 2022, Silvio Berlusconi si ricandida per il Senato della Repubblica, a 9 anni dalla sua decadenza, ed è eletto nel collegio uninominale Lombardia – 06 (Monza) con il 50,26%. La voce che mirasse alla presidenza del Senato è stata poi smentita dallo stesso Berlusconi.
Le più importanti donne nella vita di Silvio Berlusconi
Nel 1964 Silvio Berlusconi incontrò Carla Elvira Lucia Dall’Oglio. I due si sposarono a Milano, nella parrocchia di viale San Gimignano, il 6 marzo 1965. Da questo matrimonio nacquero due figli: Maria Elvira, detta Marina (1966) e Pier Silvio (1969). Nel 1980, il matrimonio con Carla era già naufragato e Berlusconi incontrò l’attrice Veronica Lario, nome d’arte di Miriam Bartolini, intraprendendo subito con lei una relazione. Veronica si trasferì a vivere insieme alla madre di lei nella sede operativa della Fininvest, presso villa Borletti di via Rovani a Milano. Nel 1985 l’incontro con Veronica Lario, che sposò con rito civile a Milano il 15 dicembre 1990. I testimoni della cerimonia furono i coniugi Craxi (Bettino aveva già fatto il padrino di battesimo a Barbara), Fedele Confalonieri e Gianni Letta. Prima del matrimonio, la coppia ebbe tre figli: Barbara (1984), Eleonora (1986) e Luigi (1988). Nel 2012 la vita sentimentale di Silvio Berlusconi ha visto l’arrivo di Francesca Pascale, relazione che si interrompe a marzo 2020. Nella vita di Silvio Berlusconi arriva Marta Fascina, deputata di Forza Italia eletta nel 2018 nella circoscrizione Campania 1. La storia d’amore tra Berlusconi e Fascina è stata suggellata con una cerimonia con tutta la famiglia e gli amici a dimostrazione dei sentimenti che univano la coppia. tgcom24.mediaset.it