Il giudice del tribunale di Palermo ha condannato un uomo di 38 anni a un anno e 4 mesi di reclusione per calunnia nei confronti di un sovrintendente della Polizia di Stato. Il giudice ha disposto anche il risarcimento dei danni e al pagamento delle spese.
Accusò un poliziotto di averlo picchiato
I fatti risalgono al 28 ottobre del 2017. Durante i controlli al mercato storico della Vucciria da parte di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale l’uomo ha iniziato a riprendere con il telefonino le forze dell’ordine che stavano eseguendo sequestri in alcuni locali.
Invitato a non riprendere l’uomo ha inveito contro gli agenti e i militari rifiutandosi di farsi identificare. Portato al commissariato Oreto per l’identificazione e la fotosegnalazione, l’uomo si è scagliato contro i poliziotti colpendoli e ferendoli, ed è stato arrestato per oltraggio e resistenza.
Nel corso dell’interrogatorio davanti al gip ha accusato un sovrintendente della polizia di averlo aggredito insieme a un maresciallo della guardia di finanza e di avere falsificato i verbali. Il giudice alla fine del processo lo ha condannato per calunnia.
Nel processo si è costituto parte civile il sovrintendente assistito dagli avvocati Salvino e Giada Caputo e da Francesca Fucaloro.
Nel corso del dibattimento sono sentiti i altri militari presenti che hanno confermato di essere stati aggrediti nel commissariato. “
Con stupore – hanno affermato gli avvocati Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro – abbiamo notato con quale determinazione, nonostante le prove contrarie l’imputato abbia continuato anche in dibattimento a lanciare accuse nei confronti di appartenenti alle forze dell’ordine che erano stati impegnati in un controllo all’interno di uno dei quartieri più problematici di Palermo”.