È stata condannata a quattro mesi per oltraggio a pubblico ufficiale M. B. P.i, 24 anni, attivista del centro sociale Askatasuna di Torino, che nel 2017 aveva accusato un poliziotto di averla colpita al volto dopo un fermo. L’agente, imputato nello stesso procedimento, è stato assolto dall’accusa di lesioni perché il fatto non sussiste. La vicenda si riferisce all’8 giugno del 2017, quando la giovane antagonista venne fermata durante un controllo ai Murazzi, perché lei e un altro militante di Askatasuna avevano oltraggiato gli agenti.
Dopo essere stata accompagnata negli uffici delle Volanti in via Tirreno, aveva denunciato, anche con un video su Youtube, di essere stata malmenata.
Il pm Manuela Pedrotta aveva chiesto una condanna a 6 mesi e per l’agente a un mese. Dopo la sentenza i compagni, che si erano ritrovati in un centinaio in presidio davanti a Palazzo di Giustizia, hanno cercato di entrare ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine.
Sono volati alcuni spintoni e gli antagonisti all’urlo “Vergogna, vergogna” hanno bloccato il traffico in via Falcone. “Il Tribunale assolve il poliziotto picchiatore e condanna le donne che denunciano. Questa violenza non l’accettiamo”, si legge nello striscione srotolato.
In risposta gli antagonisti hanno organizzato per questa sera, venerdì 17 dicembre, un appuntamento in solidarietà a alle ore 19 in piazza Vittorio Veneto a Torino.
“Non speravamo nella giustizia del tribunale di Torino che ben conosciamo – hanno detto le donne in presidio – ma la connivenza con la violenza poliziesca si supera sempre. La condanna è per aver raccontato pubblicamente quello che le è successo ed è questo il trattamento dei tribunali per le donne che denunciano le violenze che subiscono quotidianamente.
Come se non bastasse, oltre a 4 mesi di reclusione vengono richieste spese legali, spese processuali e mille euro di rimborso al poliziotto che ha redatto l’atto, per un totale di più di 4 mila euro”.