Accoltellò un poliziotto – 10 anni per aver accoltellato, per vendetta, un poliziotto alla Kalsa. La terza sezione penale della Corte d’Appello, presieduta dal giudice Sergio Gulotta, ha quasi raddoppiato la pena per Daouda Kader Doumbia, il 25enne ivoriano che ad aprile dello scorso anno, come sostenuto dall’accusa, aveva ferito un poliziotto e un passante che era intervenuto per soccorrerlo.
Accoltellò un poliziotto per vendetta: in primo grado 6 anni e 4 mesi
Il processo di primo grado, in abbreviato, si era concluso con una condanna a 6 anni e 4 mesi per l’africano, visto che erano state riconosciute le attenuanti generiche, ma la sentenza è stata impugnata sia dal sostituto procuratore Giacomo Brandini che dal legale delle parti offese, l’avvocato Paolo Bisulca.
Era il 29 aprile 2023 quando l’agente, residente alla Kalsa, quartiere di Palermo, venne aggredito. Quel giorno era libero dal servizio ed era appena sceso da casa in compagnia dei genitori. Mentre si dirigeva verso l’auto, come ricostruito dagli inquirenti, il polziotto venne sorpreso alle spalle da Doumbia che tirò fuori dalla tasca un coltello per cercare di colpire l’obiettivo alle spalle.
Le urla dei familiari gli permisero di schivare, almeno parzialmente, il fendente che era diretto alla schiena. Subito dopo intervennero il padre della vittima e un passante, anche lui rimasto ferito, che riuscirono a mettere in fuga l’assalitore. Nel giro di mezzora l’ivoriano venne rintracciato al Foro Italico, disarmato e arrestato.
I due feriti, nessuno dei due fortunatamente in maniera grave, furono portati al Civico e al Buccheri per accertamenti. Le prime indagini permisero di ricostruire l’antefatto che avrebbe scatenato la violenza: come emerso successivamente, infatti, quella mattina Doumbia si sarebbe vendicato dell’agente che, poche settimane prima, lo avrebbe arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Qualche giorno prima dell’accoltellamento si verificò un altro episodio che, però, non è stato mai contestato ufficialmente all’africano: il poliziotto si era trovato le ruote dalla macchina bucate.
Dopo l’arresto Doumbia venne portato negli uffici della squadra mobile, interrogato e arrestato con le accuse di tentato omicidio (per l’aggressione al poliziotto) e lesioni (per aver colpito anche il passante intervenuto in sua difesa). Per lo straniero la Procura aveva chiesta una condanna a 18 anni ma il gup Rosario Di Gioia aveva deciso di infliggergli 6 anni e 8 mesi. Nel corso del processo di secondo grado, grazie al ricorso presentato dalla Procura e dall’avvocato delle due parti offese, non sono state riconosciute le attenuanti generiche e dunque la pena è stata aumentata a 10 anni.