“Abbiamo un elicottero che non funziona come dovrebbe”. La Norvegia annulla l’ordine di 14 NH90, i velivoli militari prodotti da un consorzio di cui fa parte l’italiana Leonardo

Elicottero militare nh90
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La Norvegia ha annunciato l’annullamento del contratto per l’acquisto di 14 elicotteri militari della NH Industries (NKI), il consorzio di costruttori europei tra cui figura l’italiana Leonardo. “Abbiamo un elicottero che non funziona come dovrebbe”, ha detto il generale Eirik Kristoffersen, a capo dell’esercito di Oslo nello spiegare la decisione.

La NHI nacque sulla base di un accordo in sede Nato, risalente agli anni ’80, tra Francia, Germania ovest, Italia, Regno Unito e Olanda. Oggi, il consozio è posseduto per il 62,5% dalla franco-tedesca Airbus Helicopters, per il 32% dall’italiana Leonardo e per il 5,5% dall’olandese Fokker Aerostructures. La sua punta di diamante è, o meglio, dovrebbe essere il modello di elicottero per trasporto militare NH90. La cui storia, però, è stata finora costellata di problemi, tra ritardi di consegna e di affidabilità.

Nel dicembre 2021 era stata l’Australia a ritirare il suo ordine di NH90, preferendo l’UH-60M Black Hawk dell’americana Sikorsky. Adesso è la Norvegia a stracciare gli accordi con il consorzio europeo e a chiedere anche il rimborso di 5 miliardi di corone (circa 500 milioni di euro). “Sfortunatamente, siamo giunti alla conclusione che, indipendentemente da quante ore lavorano i nostri tecnici e quanti pezzi di ricambio vengono ordinati, questo non renderà l’NH90 in grado di soddisfare le esigenze dell’esercito norvegese”, ha affermato il ministro della Difesa Bjorn Arild Gram. Il suo ministero avvierà “rapidamente” un processo per identificare un modello alternativo, ha affermato il governo in una nota.

Oltre ai ritardi di consegna – l’ordine inizialmente prevedeva la consegna di 14 modelli nel 2008 – l’esercito norvegese ha denunciato problemi di affidabilità, manutenzione e obsolescenza dei pezzi. Oslo aveva sperato in un tempo di volo annuale di 3.900 ore, ma, in realtà, questo è limitato a 700, secondo il ministero. In una dichiarazione ufficiale, NHI ha scritto che la decisione del governo norvegese di annullare questo contratto era “senza base legale” e si è detta “estremamente delusa”.

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