A scuola di legalità: i carabinieri incontrano i ragazzi dell’Istituto Ferraris di Falconara

Carabinieri

130 ragazzi delle classi terze hanno assistito alla lezione promossa dall’Arma dei Carabinieri denominata “Cultura della Legalità” in aula magna in presenza e nel pieno rispetto dei distanziamenti e delle prescrizioni anti-Covid.

Voluta dalla dirigente scolastica, professoressa Maria Ambrogini, è stata articolata nelle giornate del 20, 21, 22 aprile. Gli incontri hanno visto come relatore il tenente Michele Ognissanti, comandante della Tenenza carabinieri di Falconara Marittima, che ha parlato di bullismo e cyberbullismo, fenomeni sui quali occorre tenere sempre la guardia molto alta, in un contesto storico di grande apprensione per le dinamiche pandemiche e le nuove forme di aggregazione sociale, sempre più incentrate sui social media e nei luoghi virtuali. Stesso risalto è stato dato al fenomeno del consumo delle droghe fra i giovani: argomento trattato grazie anche ad un lavoro sinergico portato avanti con le insegnanti di matematica e scienze, che hanno preventivamente approfondito la tematica trattando le dipendenze dal punto di vista scientifico. 

Le parole della Dirigente scolastica 

«All’ingresso della scuola, è racchiusa la mission del nostro impegno – dichiara la Dirigente Ambrogini – per questo ringrazio il tenente Michele Ognissanti che ha dato ai nostri alunni questa opportunità di informazione e di crescita relativamente ad una problematica sempre più attuale ed in forte espansione quale il cyberbullismo, fenomeno che si sta amplificando soprattutto in questo anno in cui i nostri alunni sono estenuati da un lungo periodo di solitudine e mancata socialità.

Mai come in questo momento c’è bisogno di una sinergia di impegni da parte di tutte le agenzie culturali e sociali del territorio per costruire un percorso serio di civismo – prosegue la Dirigente scolastica. In particolare la scuola deve fornire esempi reali di cittadinanza ed essere la sede nella quale si trasmettono i valori tra le generazioni; anche se all’esterno questi valori sono disconosciuti, la scuola non deve arrendersi ma deve seminare speranza, i ragazzi e le ragazze, futuri cittadini di domani, saranno capaci di contaminare in senso positivo il tessuto sociale dove si troveranno ad interagire.

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