Si celebrano nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, i funerali del generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri e già capo di Stato maggiore della Difesa sulla cui morte sono in corso indagini per istigazione al suicidio. Il feretro del generale è avvolto dal tricolore.
Presenti alle esequie, insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, i Ministri della Difesa e degli Esteri Guido Crosetto e Antonio Tajani, con il presidente del Senato Ignazio La Russa e il senatore Maurizio Gasparri. Nell’affollata basilica, anche il presidente del Covi, il generale Francesco Paolo Figliuolo e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Carmine Masiello.
L’omelia: “Attoniti di fronte a questa morte”
“Siamo attoniti di fronte a questa morte; siamo nell’angoscia. Ricordare Claudio significa ricordare un uomo saggio, nel senso più ampio del termine; un militare la cui vita è diventata ben presto stella, non solo per le persone più vicine ma per l’Italia, l’Europa, il mondo”. Sono le parole della lunghissima e commovente omelia del Monsignore Santo Marcianò.
“Ha brillato, il generale Graziano, in una carriera giunta a vette di incarichi prestigiosi e compiti di altissima responsabilità ma partita dal sogno semplice di seguire egli stesso, come una stella – continua il monsignore – la vocazione militare: il suo ideale di vita di sempre, fin dal fascino esercitato in lui dalle letture giovanili dei racconti degli alpini, interiorizzate assieme ai tanti libri che ha sempre continuato a divorare”.
“Un uomo di grande cultura, Claudio, che nella coscienza ha attinto decisioni cruciali, fedele all’organizzazione e ai valori alti della tradizione militare italiana, ma aperto all’innovazione e alle esigenze di altri popoli; è diventato, così, protagonista di straordinarie missioni diplomatiche e iniziative di pace, specie in terre martoriate da diversi conflitti, contribuendo a estinguere fuochi di guerra apparentemente inevitabili e combinando le strategie di difesa con il necessario supporto umanitario”, continua nel ricordo l’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, che ha poi aggiunto: “
La sua grande umanità, assieme alla serietà, alla professionalità e alla competenza universalmente riconosciutegli, lo ha reso una vera guida, che ha indotto molti alla giustizia, come continua la Sacra Scrittura.
Maestro e punto di riferimento, in campo militare e sociopolitico, a livello nazionale e internazionale. Sì, una stella, un uomo saggio perché animato dalla sapienza di un’intelligenza vivace, di un cuore aperto al bene degli altri, di uno sguardo ampio e profondo, nel quale tutti ci siamo sentiti compresi, accolti, ospitati e la cui mancanza sembra lasciarci nell’angoscia”.