Ancora un grave fatto violento all’interno delle carceri laziali, segnatamente nella struttura detentiva di Regina Coeli. Il fatto avrebbe avuto tragiche conseguenze se l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria non fosse stato tempestivo e provvidenziale.
Un detenuto italiano ha incendiato la cella dove era ubicato con altri due. Quattro agenti e un ispettore sono prontamente intervenuti per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella, che era satura di denso fumo nero, i tre detenuti che nel frattempo si erano barricati in bagno armati di bastone.
È il secondo episodio nel giro di pochi giorni e per le medesime motivazioni, ottenere il trasferimento in un altro carcere”. “la settimana scorsa un altro giovane detenuto italiano (poi trasferito d’urgenza a Velletri) ha dato in escandescenze, distrutto tutte le suppellettili della cella dove si trovava con altri due e poi reso completamente inagibili altre due celle, (distruggendone muri, pavimento e bagno) dove era stato, in successione ubicato in regime di rischio e sorveglianza a vista, e ha poi aggredito un agente minacciandolo con una lametta al collo.
Anche in questo caso nessun ferito grazie alla prontezza degli agenti ma è indice del clima di tensione.
Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa e, come dimostra quel che è avvenuto a Regina Coeli. Gli eroici poliziotti penitenziari rischiano davvero la vita per fronteggiare la follia criminale di certi delinquenti che anche in carcere non si fanno scrupoli di mettere a repentaglio la vita delle persone”